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Psicologo Psicoterapeuta Padova

IL COSTRUTTIVISMO KELLIANO

Orientamento Costruttivista

“Comprendere è mettersi nei panni dell’altro, guardare il mondo con gli occhi dell’ altro”
(G. A. Kelly, 1955)

Il Costruttivismo denota la posizione filosofica secondo cui la realtà conosciuta non precede la conoscenza, ma viene a qualche livello costruita (o ri-costruita) dal soggetto conoscente. La “realtà” non è qualcosa di univocamente e oggettivamente dato. Ciò che si conosce è inestricabilmente connesso al soggetto conoscente: nessuna conoscenza può pertanto considerarsi “oggettiva”, nel  senso di inerente alle proprietà dell’oggetto conosciuto. In altri termini, non esiste realtà che sia indipendente da un soggetto che la conosce; il ruolo dell’osservatore, lungo dall’essere passivo e neutrale, configura la conoscenza non come un semplice rispecchiamento del mondo “oggettivo” esterno, ma come una forma attiva di costruzione (M.Castiglioni, 2004).

Kelly sosteneva che: “Le teorie sono il pensiero degli uomini che cercano la libertà in mezzo ad eventi turbinosi. Le teorie comprendono degli assunti antecedenti riguardanti certi reami di questi eventi. Nella misura in cui gli eventi possono, sulla base di questi assunti antecedenti, essere costruiti, previsti, e i loro relativi corsi tracciati, gli uomini possono esercitare un controllo e acquistare in questo processo la loro libertà”.

La Psicologia dei Costrutti Personali è la derivazione di un assunto filosofico noto come <alternativismo costruttivo>, definito da Kelly nel seguente modo: “come altre teorie, la psicologia dei costrutti personali è la derivazione di un assunto filosofico. In questo caso l’assunto è che di qualsiasi natura possa essere, o in qualsiasi modo risulti alla fine la ricerca della verità, gli eventi che oggi affrontiamo sono soggetti a costruzioni tanto numerose quanto le nostre facoltà ci permettono di concepire. Ciò non vuol dire che una costruzione sia buona quanto qualsiasi altra, né equivale a negare che in qualche punto infinito nel corso del tempo la visione dell’uomo possa scorgere la realtà fino alle estreme possibilità dell’esistenza. Ma ci fa ricordare che tutte le nostre percezioni attuali sono aperte alla discussione e alla riconsiderazione e suggerisce ampiamente che persino gli accadimenti più ovvi della vita quotidiana potrebbero rivelarsi totalmente trasformati se  fossimo sufficientemente inventivi da costruirli in maniera diversa” 

Nella teoria dei costrutti personali di Kelly, non viene utilizzata la distinzione dicotomica tra mente e corpo anzi, sono considerati come un insieme inscindibile. La psicologia dei costrutti personali (PCP) è un tentativo di parlare delle persone in un linguaggio unitario (Bannister e Fransella, 1971).

Il postulato fondamentale da cui parte dice: “i processi di una persona sono psicologicamente canalizzati dai modi in cui essa anticipa gli eventi”. Kelly sostiene che una persona è impegnata a capire la sua natura e la natura del mondo e a verificare quanto questa comprensione la guidi e le permetta di vedere nel futuro a breve e a lungo termine. Il modello di persona nella teoria dei costrutti è lo scienziato nel senso che non giriamo tutti con dei camici bianchi ma vuol dire che abbiamo la nostra visione del mondo, la nostra teoria, le nostre aspettative di ciò che accadrà in determinate situazioni, le nostre ipotesi e che il nostro comportamento è un continuo esperimento con la vita.

Dal punto di vista della teoria dei costrutti personali il materiale psicologico si fonda sull’esperienza personale dell’individuo: questo approccio quindi potrebbe essere considerato uno studio dell’esperienza personale e la psicoterapia viene intesa dal punto di vista personale del cliente/paziente e del terapeuta, piuttosto che dal punto di vista di un osservatore esterno a tale processo.

Il termine psicoterapia in questo contesto è utilizzato per rappresentare quell’insieme di attività che potrebbero essere descritte come relazione d’aiuto. Spesso il termine terapia evoca l’immagine  di un trattamento che viene attivamente somministrato ad un destinatario alquanto passivo chiamato paziente, il quale, come sottolinea Kelly, deve imparare ad aspettare pazientemente. Dal punto di vista della teoria dei costrutti personali, la psicoterapia rappresenta, invece, quella relazione tra due persone che consente a una delle due (definita cliente) di utilizzare attivamente l’abilità e la conoscenza dell’altra (definita terapeuta) per poter gestire la sua vita in maniera più efficace e creativa. Lo scopo di questa terapia e insieme la comprensione e l’azione efficace (Epting F. R., 1984).

Kelly sosteneva che la psicoterapia dovrebbe far sentire alla persona che sta tornando a vivere. La psicoterapia, in condizioni ottimali, costituisce un’esperienza che rivitalizza e risveglia; un’impresa che infonde coraggio e vitalità. La persona attraverso la terapia risveglia le qualità creative e spontanee troppo a lungo trascurate nell’esperienza quotidiana (Kelly G. A., 1955).

Un’analogia usta spesso nella psicologia dei costrutti personali per descrivere la relazione terapeutica è il viaggio per mare <il cliente e il terapeuta si imbarcano insieme come compagni di navigazione nella stessa avventura> (Kelly, 1958). La relazione è caratterizzata dalla cooperazione tra due persone che si rispettano reciprocamente e che stanno cercando di comprendersi l’un l’altra. Esse sono avviate a trascorrere insieme un periodo della loro vita, inoltre un aspetto del viaggio è che il tema più importante è la natura del viaggio stesso piuttosto che ogni sua specifica destinazione.

"Comprendere è mettersi nei panni dell'altro, guardare il mondo con gli occhi dell'altro" (G. A. Kelly, 1955)


Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

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Ultima modifica: 13/11/2019

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